LE PRATICHE DI SUCCESSIONE
Si ha una successione quando uno o più soggetti (successori o aventi causa) subentrano a un altro soggetto (autore o dante causa) nella titolarità di diritti o obblighi di carattere patrimoniale.
La successione può avvenire per atto tra vivi (donazione, vendita) o per morte del dante causa. In generale comunque quando si parla di questa pratica ci si riferisce a quest’ultimo caso: successione mortis causa che può essere universale o particolare.
La materia è regolata dal Codice Civile agli articoli fra il 456 e il 768 con l’integrazione della legge di riforma del diritto di famiglia n.151/1975.
Oggetto della successione
La successione riguarda tutti i diritti e gli obblighi di carattere patrimoniale con esclusione di quelli che si estinguono con la morte del titolare: usufrutto, uso, abitazione, diritti legati alla vita del titolare, o intuit personae (mandato, socio, rapporto di lavoro)
Momento e luogo della successione 456 – Apertura della successione:
Si apre al momento della morte e nel luogo dell’ultimo domicilio del defunto.
Questa pratica può essere:
Titolo universale: complesso di rapporti giuridici attivi e passivi che si trasmettono al momento della morte (si diventa eredi solo con l’accettazione)
Titolo particolare: art. 588 del codice civile “le altre disposizioni sono a titolo particolare”
Il legatario subentra nella titolarità di uno o più diritti specifici (proprietà di un bene o di una somma di denaro) e non risponde dei debiti tranne quelli connessi al bene legato (un esempio può essere un mutuo ipotecario.
- Accettazione dell’eredità – art. 459
- Pura e semplice art. 470
- Con beneficio d’inventario art. 470
- Espressa art. 475
- Tacita art. 476
Una volta accetta l’eredità si è per sempre eredi: semel heres semper heres
Rinuncia all’eredità – art.519
È possibile rinunciare, in alcuni casi è possibile revocare la rinuncia (art. 525)
La successione può essere:
- Legittima: quando mancano disposizioni testamentarie, avviene in forza di legge, è sempre a titolo universale
- Testamentaria: quando le volontà sono espresse in testamento
Facciamo presente che l’art. 536 tutele la categoria degli eredi legittimari anche contro la volontà del testatore. Sono eredi legittimari: il coniuge, i figlio, gli ascendenti; a questi soggetti spetta sempre una quota dell’eredità (quota legittima)
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